Saggi

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  • Nichiren Vol.1 - Manga

    Esperia Nichiren Vol.1 - Manga

    Il fumetto sulla vita di Nichiren Daishonin. 272 pagine di tavole che descrivono le lotte di Nichiren Daishonin e dei suoi discepoli, a partire dal grande terremoto di Shoka (1257) fino all’esilio di Sado. La storia, scritta da Masahiko Murakami e illustrata da Ken Tanaka, finora è stata pubblicata solo negli Stati Uniti. Studiare la vita di Nichiren sarà d’ora in poi un divertimento oltre che un approfondimento della fede.    

  • La creazione di valore

    Esperia La creazione di valore

    La figura di Tsunesaburo Makiguchi, primo presidente e fondatore della Soka Gakkai, viene rievocata in un saggio che ne mette in evidenza le doti di insegnante, educatore e leader religioso. Le sue opere rivelano la profondità della sua preparazione culturale e una grande compassione per il prossimo, difese sino alla morte in un ambiente culturalmente retrivo e all'interno di un clima politico repressivo.

  • Una rivoluzione della leadership

    Esperia Una rivoluzione della leadership

    Raccolta degli incoraggiamenti di Daisaku Ikeda ai responsabili della Soka Gakkai negli anni tra il 2004 e il 2008."Piuttosto che giudicare le persone come capaci o incapaci, è meglio cercare i punti di forza di ognuno. La crescita di persone capaci dipende dalla determinazione dei responsabili."Negli incoraggiamenti rivolti negli ultimi anni ai responsabili centrali della Soka Gakkai, Daisaku Ikeda individua le caratteristiche per espandere il movimento di kosen rufu nel futuro. Il messaggio che emerge sopra tutti gli altri è che "ciò che conta è il cuore". 

  • Campanello d'allarme per il XXI° secolo

    Esperia Campanello d'allarme per il XXI° secolo

    Ricostruire un rapporto sano e armonico con la Natura, affrontare la questione dell’incremento demografico, fare i conti con i problemi legati alle risorse energetiche, mettere fine ai conflitti che distruggono interi popoli ed ecosistemi. Sono argomenti che nel corso degli ultimi trent’anni sono stati affrontati a più riprese sotto molti punti di vista e che hanno in Aurelio Peccei un vero e proprio precursore. Fondatore del Club di Roma e promotore del celebre rapporto intitolato I limiti dello sviluppo, egli affrontò insieme al presidente della SGI Daisaku Ikeda molti temi che ancora oggi si impongono, persino con maggiore urgenza, alla nostra attenzione. Il compito che i due autori si assunsero era gravoso, soprattutto per l’evidente difficoltà di “cantare fuori dal coro”, ovvero cercare di stimolare un grande dibattito internazionale su argomenti che pochi erano disposti a mettere in discussione. Ma è proprio in questo che si riconosce la caratura dei grandi protagonisti, che si fanno portatori di messaggi che valicano il momento presente e ci spingono a costruire una chiara visione del futuro.

  • Verso un secolo di salute

    Esperia Verso un secolo di salute

    Daisaku Ikeda affronta il tema della salute dal punto di vista del Buddismo condividendo alcuni passi importanti degli scritti di Nichiren. Nelle cinque lezioni presenti in questo volume, tratte dalla serie “Il Buddismo del sole”, il presidente della SGI Daisaku Ikeda affronta il tema della salute, condividendo da diverse prospettive alcuni passi importanti degli scritti di Nichiren Daishonin. L'autore, partendo dal desiderio di ogni persona di essere sana e di poter vivere a lungo, mostra come la luce compassionevole del Buddismo possa illuminare l’oscurità derivante dalle sofferenze di nascita, invecchiamento, malattia e morte e offrire all’umanità la capacità di non guardare alla malattia con avversione ma di considerarla parte integrante della preziosa esperienza dell’essere in vita, un passo indispensabile nel viaggio verso la felicità e il conseguimento della Buddità in questa esistenza. Nella sua lezione Ikeda chiarisce inoltre che la scienza medica e la fede nel Buddismo di Nichiren Daishonin non sono in alcun modo in contraddizione. Poiché abbracciamo il grande insegnamento di Nam myoho renge kyo non vi sono sofferenze karmiche che non possiamo superare. Non è il caso di preoccuparsi o temere la malattia, ciò che conta è il nostro atteggiamento, il modo con cui la affrontiamo. Daisaku Ikeda Quando consideriamo la malattia come una delle sofferenze connaturate alla vita possiamo apprezzare la vera ricchezza dell’esperienza di vivere. Il Buddismo considera la malattia come una parte innata della vita. Quando ci ammaliamo comprendiamo quanto sia importante e prezioso essere sani, e apprezziamo maggiormente la nostra vita e la nostra missione. Inoltre, affrontare la malattia con una forte fede e una preghiera tenace, sviluppando così una vasta condizione vitale, infonde coraggio e speranza alle persone intorno a noi. In questo modo, la malattia diventa la nostra missione. Daisaku Ikeda

  • Verso un secolo di pace

    Esperia Verso un secolo di pace

    Un dialogo sul ruolo della società civile nella costruzione della pace. In questo libro Kevin P. Clements, uno dei maggiori esperti mondiali di studi sulla risoluzione dei conflitti, dialoga con il filosofo e leader buddista Daisaku Ikeda sul tema della pace e sul ruolo della società civile in questo ambito. Nelle loro conversazioni, tutt’altro che accademiche o teoriche, basate sulle esperienze concrete dei due autori, che hanno dedicato la vita alla costruzione della pace, essi forniscono una grande quantità di esempi in cui è stata l’azione delle persone comuni a trasformare situazioni sociali e politiche. Emergono aspetti inconsueti del processo di costruzione della pace, che non sono alla portata solo dei diplomatici e degli statisti ma di ogni persona. Ad esempio, l’importanza di “immaginare” come sarebbe il mondo in cui vorremmo vivere, o l’importanza della “convivialità”, cioè il piacere di dialogare con le persone in circostanze informali, come davanti a un bel pranzo, che sorprendentemente si è rivelata cruciale per tanti negoziati. È un invito rivolto a tutti e in particolare ai giovani a prendere coscienza del proprio potere, perché, come afferma Daisaku Ikeda, «la mancanza di fiducia verso il governo si osserva in ogni paese, ma se i giovani perdono interesse nella politica, la società non avrà un futuro». E sempre ai giovani, ma non solo, è rivolto l’appello dei due autori a correre il rischio di uscire dalla propria zona di sicurezza per aprirsi alla diversità degli altri. La convinzione di questi due grandi pensatori è che la strada per la pace si aprirà solo quando i giovani lavoreranno insieme per uno scopo comune, uniti per risolvere i problemi al di là dei confini nazionali. «La pace non è qualcosa di astratto o separato dalla vita quotidiana. Tutti possiamo fare qualcosa per la pace proprio lì dove ci troviamo adesso.» Daisaku Ikeda  «La paura e la sfiducia non aiutano il cambiamento. L’unica strada per creare un mondo giusto e pacifico è agire con la fiducia di volere un futuro migliore.»Kevin Clements «Ascoltare sinceramente i problemi di una singola persona, lì dove ci troviamo adesso, incoraggiarla e alimentare la speranza nel suo cuore è uno sforzo umile e tenace; forse non sarà una notizia che farà il giro del mondo, forse non entrerà negli annali della storia, ma ogni persona che sentirà ardere nel suo cuore una speranza nuova ritroverà la forza di vivere, e la vostra azione sarà stata preziosa per la sua vita. Questa è la base di un solido movimento per la pace ben radicato nel cuore delle persone. È mio fervido desiderio che i giovani per primi continuino a costruire una rete di persone che diffondono gioia e rivitalizzazione, creando così un magnifico raggio di luce per il ventunesimo secolo.»Daisaku Ikeda

  • L'eterna cittadella Soka

    Esperia L'eterna cittadella Soka

    «L’alba è sorta»: queste le parole che il giovane Daisaku Ikeda, mentre stava recandosi nel Kansai per affrontare le autorità in quello che fu poi noto come "l'incidente di Osaka", rivolge a una donna che chiedeva un suo messaggio per i membri. Era il 3 luglio 1957. Vittima di false accuse, Ikeda fu recluso per circa due settimane. Quando infine venne scarcerato si riunì ai compagni di fede di Osaka dichiarando con convinzione che la vittoria immancabilmente attende coloro che portano avanti l'insegnamento buddista corretto, nello spirito di non dualità di maestro e discepolo. È questo, in definitiva, l'argomento dei saggi inclusi in questo volume, scritti tra il 2016 e il 2017, nei quali Daisaku Ikeda indica la strada da percorrere come discepoli per edificare insieme una grande cittadella Soka, inespugnabile e ancora più solida, ed espandere una sempre più diversificata rete di solidarietà di persone capaci, i Bodhisattva della terra, che affrontano coraggiosamente grandi lotte, basandosi sul principio “il Buddismo è inseparabile dalla società”. Alcuni saggi sono in modo particolare rivolti alle Divisioni uomini, donne e giovani, sottolineando sempre la forza che scaturisce dalla famiglia Soka quando questa avanza in unità e l'importanza di far crescere i membri della Divisione futuro, i portatori della fiaccola della giustizia.

  • I giovani e gli scritti di Nichiren Daishonin

    Esperia I giovani e gli scritti di Nichiren Daishonin

    Incoraggiamenti di Daisaku Ikeda rivolti ai giovani, basati sugli scritti di Nichiren Daishonin. "Viviamo in tempi di rapidi cambiamenti, che richiedono la partecipazione attiva dei giovani, con il coraggio, la vitalità e la lungimiranza che li caratterizzano. È giunto il momento di farsi avanti e assumersi la responsabilità del nostro grandioso movimento per la realizzazione di kosen rufu a livello mondiale." Queste le parole con cui si apre la serie di dialoghi che il presidente della SGI Daisaku Ikeda ha intrattenuto con i responsabili della Divisione giovani, pensando allo sviluppo del movimento di kosen rufu. Vengono presi in esame diversi passi salienti degli scritti di Nichiren Daishonin, mettendone in risalto gli aspetti che si richiamano ai fondamenti dell'insegnamento buddista e sottolineandone la loro rilevanza rispetto alla realtà contemporanea.

  • L'orgoglio di essere pilastri d'oro di kosen rufu

    Esperia L'orgoglio di essere pilastri d'oro di kosen rufu

    Dedicato agli uomini della famiglia Soka. Gli alberi di ginkgo del Giappone provengono dalla Cina. Nella lingua giapponese essi vengono designati anche con alcuni caratteri cinesi che significano letteralmente “albero nonno-nipotino”, poiché se qualcuno pianta un ginkgo adesso, i frutti verranno raccolti dai nipoti. Lessi questa spiegazione tanto tempo fa e ancora ne serbo il ricordo. A me pare che questo nome voglia significare: «Non vivo per me stesso, ma per il bene delle generazioni che verranno dopo di me. Raccoglierò tutta la mia forza vitale e realizzerò grandi cose!». Quando guardo un alto albero di ginkgo, il mio pensiero va alle persone delle generazioni precedenti che lo hanno piantato e ne hanno avuto cura.

  • La forza della speranza

    Esperia La forza della speranza

    Una grande distanza geografica e culturale separa il Giappone dall’Argentina. Tuttavia, Daisaku Ikeda, presidente della Soka Gakkai Internazionale, e Adolfo Pérez Esquivel, premio Nobel per la Pace, sono riusciti a costruire un’amicizia profonda, basata su affinità e valori comuni, in difesa dei diritti umani senza frontiere né discriminazione alcuna. Ikeda e Pérez Esquivel intavolano un dialogo su temi quali la solidarietà, la saggezza dei popoli e delle donne, la resistenza ai totalitarismi, la ricerca di un’azione efficace e la valorizzazione delle diverse culture, con lo scopo di trovare una via per la pace. Gli autori, per mezzo della parola e degli esempi di vita, cercano di trasmettere ai giovani il valore dell’impegno energico e appassionato per la pace, la speranza e la giustizia per i loro popoli e per tutti i popoli della Terra.

  • Buddismo, il primo millennio

    Esperia Buddismo, il primo millennio

    Il volume affronta lo sviluppo del Buddismo dopo la morte del suo fondatore Shakyamuni. A partire dal primo concilio, organizzato dai discepoli diretti di Shakyamuni, che mise ordine nel complesso sistema degli insegnamenti del Budda, fino alla nascita del movimento Mahayana, le cui origini restano poco definite. Daisaku Ikeda esamina le scarse notizie storiche giunte sino a noi e le interpreta con l’originalità e l’intuizione che lo caratterizzano. Espone i principi essenziali del Sutra del Loto, la scrittura fondamentale del Grande Veicolo e ripercorre le vicende di alcuni protagonisti della storia del Buddismo: il re Ashoka e i filosofi Nagarjuna e Vasubandhu, che contribuirono alla sua affermazione come una delle principali religioni mondiali.

  • La vita del Budda

    Esperia La vita del Budda

    Una biografia interpretativa del Budda storico, Shakyamuni. Daisaku Ikeda, leader e pensatore buddista dei nostri giorni, tenta di risalire, utilizzando le scarse informazioni biografiche relative a Gautama Siddharta, detto Shakyamuni o il Budda, alle motivazioni che hanno spinto un uomo che aveva a sua disposizione ogni ricchezza e privilegio terreno, ad abbandonare palazzi, titolo principesco, moglie e figlio. Lo fece, probabilmente, in reazione alla scoperta delle sofferenze fondamentali della vita, che non vengono risparmiate nemmeno a chi gode di un’esistenza privilegiata. Ikeda ripercorre i passi del giovane alla ricerca dell’illuminazione che può liberare l’essere umano da ogni vincolo di sofferenza, impegnandosi in una ricerca basata sulle scarse fonti e sulla propria esperienza di praticante buddista. Ciò che spinse quasi tremila anni fa Gautama Siddharta a intraprendere una lotta durissima al fine di superare l’impermanenza della vita e trovare la felicità suprema rappresentata dal “risveglio”, o Buddità, può essere ancora valido al giorno d’oggi? Il suo messaggio, che ha cambiato la vita di milioni di persone nei secoli in tutto l’Oriente, può ispirare anche l’Occidente? L’autore, e noi con lui, crede di sì e ci aiuta a comprendere quale sia l’essenza dell’illuminazione del “Risvegliato”. Il titolo originale dell'opera, La mia visione di Shakyamuni, suggerisce lo spirito con il quale l’autore si è avvicinato al Budda storico, vissuto in India circa venticinque secoli or sono. I dati sulla sua vita infatti sono pochissimi e le uniche fonti sono testi tramandati per secoli soltanto in forma orale. Ricostruire la vita del “Saggio degli Shakya” significa quindi cercare di andare ben al di là di quanto le notizie e i racconti agiografici ci tramandano, e compiere un notevole sforzo di interpretazione delle molte importanti scelte che Shakyamuni operò nel corso della sua vita. Ikeda compie questo percorso sulla base della propria esperienza di leader religioso contemporaneo ed è proprio in virtù di questo ruolo che ci guida a comprendere quale sia il significato più profondo dell'illuminazione del “Risvegliato”.


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