
Libri e riviste
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Esperia edizioni La Città Eterna
Il romanzo si apre con il Giubileo del 1900 a Roma, nel pieno della diatriba tra Vaticano e Stato italiano sul potere temporale della Chiesa. In questo contesto si inseriscono le rivendicazioni sociali dell’epoca, animate da un socialismo cristiano di cui era imbevuto lo stesso Caine. Davide Rossi è un deputato della Sinistra che lotta per il popolo e si oppone a un primo ministro corrotto, il quale cercherà di impedire il coronamento della storia d’amore tra Rossi e Donna Roma Volonna. Caine si intrattenne a lungo a Roma visitando ogni luogo rappresentato nel romanzo; le descrizioni di Regina Coeli, del Vaticano e delle sue cerimonie, dei luoghi alla moda della città e delle sue piazze brulicanti di persone comuni, restituiscono il clima dell’epoca. Il libro è impregnato di un senso religioso della vita e i personaggi, anche quelli più abietti, sono descritti in modo compassionevole, da vero indagatore dell’animo umano. Leggendo questo testo a più di un secolo dalla sua uscita non può che colpire la capacità visionaria dell’autore: previde per l’Italia, seppure in termini di “fantapolitica”, la dittatura, l’abdicazione della monarchia e la nascita della Repubblica, con quarant’anni di anticipo. Thomas Henry Hall Caine (1853-1931) scrisse una quindicina di romanzi, veri e propri best-seller, che gli valsero il titolo di “Sir” nel 1917. L’isola del peccato del 1894 è il più noto dei suoi lavori, grazie alla trasposizione cinematografica di A. Hitchcock nel 1929. Il Cristiano (1897) fu il primo libro a vendere in Inghilterra un milione di copie. Pietro Mascagni musicò la versione teatrale della Città eterna nel 1902.
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Esperia Campanello d'allarme per il XXI° secolo
Ricostruire un rapporto sano e armonico con la Natura, affrontare la questione dell’incremento demografico, fare i conti con i problemi legati alle risorse energetiche, mettere fine ai conflitti che distruggono interi popoli ed ecosistemi. Sono argomenti che nel corso degli ultimi trent’anni sono stati affrontati a più riprese sotto molti punti di vista e che hanno in Aurelio Peccei un vero e proprio precursore. Fondatore del Club di Roma e promotore del celebre rapporto intitolato I limiti dello sviluppo, egli affrontò insieme al presidente della SGI Daisaku Ikeda molti temi che ancora oggi si impongono, persino con maggiore urgenza, alla nostra attenzione. Il compito che i due autori si assunsero era gravoso, soprattutto per l’evidente difficoltà di “cantare fuori dal coro”, ovvero cercare di stimolare un grande dibattito internazionale su argomenti che pochi erano disposti a mettere in discussione. Ma è proprio in questo che si riconosce la caratura dei grandi protagonisti, che si fanno portatori di messaggi che valicano il momento presente e ci spingono a costruire una chiara visione del futuro.
€16,00
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Esperia Gli insegnamenti della vittoria
La serie Gli insegnamenti della vittoria raccoglie 57 lezioni di Daisaku Ikeda sul Gosho, gli scritti di Nichiren Daishonin, redatte in un arco temporale di circa sei anni. La serie rappresenta una pietra miliare all'interno della vasta opera di Ikeda volta a permettere a coloro che abbracciano l'insegnamento di Nichiren Daishonin di comprendere i profondi principi buddisti contenuti nel Gosho e, affiancandosi alle altre serie già pubblicate, va a costituire un significativo corpus di lezioni. Raccolte in due volumi per agevolarne la consultazione, queste lezioni di Daisaku Ikeda ci aiutano a comprendere lo spirito con cui il Daishonin si rivolgeva ai suoi discepoli e, mostrandoci la via per manifestare la condizione vitale del Budda nel mondo contemporaneo, rappresentano una lettura che ci accompagnerà per tutta la vita. "Ogni parola, ogni frase del Gosho è pervasa dallo spirito del Budda, lo spirito di aiutare le persone a manifestare le proprie potenzialità interiori." – Daisaku Ikeda
€60,00
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Esperia Pace, giustizia e poesia
La pace non è solo assenza di guerra. Spesso vengono lanciati appelli per gli ideali di “pace e giustizia” ma la maggior parte delle volte finiscono per diventare dei semplici slogan. Nel dialogo contenuto in questo libro, Stuart Rees e Daisaku Ikeda condividono le loro idee e visioni su come creare le condizioni per la pace attraverso una profonda presa di coscienza, un impegno per la nonviolenza in quanto “legge di vita” e una dedizione incrollabile. È convinzione degli autori che siano infatti questi elementi concreti, e non un’ideologia o un pensiero astratto, a rendere possibile una società che coltivi la dignità di tutte le persone. Infine, Rees e Ikeda sottolineano come lo “spirito poetico” sia uno strumento creativo d’eccellenza per immaginare e realizzare un futuro in cui pace e giustizia siano una cosa sola. Pace, giustizia e poesia offre un’analisi affascinante e convincente dei mali che affliggono la nostra società. Indica inoltre un percorso nonviolento che conduce a una pace autentica e offre a chi ricerca la pace l’incoraggiamento e l’ispirazione di cui ha bisogno. Joseph Camilleri, professore emerito di Relazioni Internazionali, La Trobe University, Melbourne
€15,90
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Esperia Verso un secolo di salute
Daisaku Ikeda affronta il tema della salute dal punto di vista del Buddismo condividendo alcuni passi importanti degli scritti di Nichiren. Nelle cinque lezioni presenti in questo volume, tratte dalla serie “Il Buddismo del sole”, il presidente della SGI Daisaku Ikeda affronta il tema della salute, condividendo da diverse prospettive alcuni passi importanti degli scritti di Nichiren Daishonin. L'autore, partendo dal desiderio di ogni persona di essere sana e di poter vivere a lungo, mostra come la luce compassionevole del Buddismo possa illuminare l’oscurità derivante dalle sofferenze di nascita, invecchiamento, malattia e morte e offrire all’umanità la capacità di non guardare alla malattia con avversione ma di considerarla parte integrante della preziosa esperienza dell’essere in vita, un passo indispensabile nel viaggio verso la felicità e il conseguimento della Buddità in questa esistenza. Nella sua lezione Ikeda chiarisce inoltre che la scienza medica e la fede nel Buddismo di Nichiren Daishonin non sono in alcun modo in contraddizione. Poiché abbracciamo il grande insegnamento di Nam myoho renge kyo non vi sono sofferenze karmiche che non possiamo superare. Non è il caso di preoccuparsi o temere la malattia, ciò che conta è il nostro atteggiamento, il modo con cui la affrontiamo. Daisaku Ikeda Quando consideriamo la malattia come una delle sofferenze connaturate alla vita possiamo apprezzare la vera ricchezza dell’esperienza di vivere. Il Buddismo considera la malattia come una parte innata della vita. Quando ci ammaliamo comprendiamo quanto sia importante e prezioso essere sani, e apprezziamo maggiormente la nostra vita e la nostra missione. Inoltre, affrontare la malattia con una forte fede e una preghiera tenace, sviluppando così una vasta condizione vitale, infonde coraggio e speranza alle persone intorno a noi. In questo modo, la malattia diventa la nostra missione. Daisaku Ikeda
€7,90
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Esperia Verso un secolo di pace
Un dialogo sul ruolo della società civile nella costruzione della pace. In questo libro Kevin P. Clements, uno dei maggiori esperti mondiali di studi sulla risoluzione dei conflitti, dialoga con il filosofo e leader buddista Daisaku Ikeda sul tema della pace e sul ruolo della società civile in questo ambito. Nelle loro conversazioni, tutt’altro che accademiche o teoriche, basate sulle esperienze concrete dei due autori, che hanno dedicato la vita alla costruzione della pace, essi forniscono una grande quantità di esempi in cui è stata l’azione delle persone comuni a trasformare situazioni sociali e politiche. Emergono aspetti inconsueti del processo di costruzione della pace, che non sono alla portata solo dei diplomatici e degli statisti ma di ogni persona. Ad esempio, l’importanza di “immaginare” come sarebbe il mondo in cui vorremmo vivere, o l’importanza della “convivialità”, cioè il piacere di dialogare con le persone in circostanze informali, come davanti a un bel pranzo, che sorprendentemente si è rivelata cruciale per tanti negoziati. È un invito rivolto a tutti e in particolare ai giovani a prendere coscienza del proprio potere, perché, come afferma Daisaku Ikeda, «la mancanza di fiducia verso il governo si osserva in ogni paese, ma se i giovani perdono interesse nella politica, la società non avrà un futuro». E sempre ai giovani, ma non solo, è rivolto l’appello dei due autori a correre il rischio di uscire dalla propria zona di sicurezza per aprirsi alla diversità degli altri. La convinzione di questi due grandi pensatori è che la strada per la pace si aprirà solo quando i giovani lavoreranno insieme per uno scopo comune, uniti per risolvere i problemi al di là dei confini nazionali. «La pace non è qualcosa di astratto o separato dalla vita quotidiana. Tutti possiamo fare qualcosa per la pace proprio lì dove ci troviamo adesso.» Daisaku Ikeda «La paura e la sfiducia non aiutano il cambiamento. L’unica strada per creare un mondo giusto e pacifico è agire con la fiducia di volere un futuro migliore.»Kevin Clements «Ascoltare sinceramente i problemi di una singola persona, lì dove ci troviamo adesso, incoraggiarla e alimentare la speranza nel suo cuore è uno sforzo umile e tenace; forse non sarà una notizia che farà il giro del mondo, forse non entrerà negli annali della storia, ma ogni persona che sentirà ardere nel suo cuore una speranza nuova ritroverà la forza di vivere, e la vostra azione sarà stata preziosa per la sua vita. Questa è la base di un solido movimento per la pace ben radicato nel cuore delle persone. È mio fervido desiderio che i giovani per primi continuino a costruire una rete di persone che diffondono gioia e rivitalizzazione, creando così un magnifico raggio di luce per il ventunesimo secolo.»Daisaku Ikeda
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